Lista della spesa elettorale 2008

domenica 30 marzo 2008 |

Fonte Ansa

Le spese elettorali

I partiti mettono mano al portafoglio per finanziare la campagna elettorale. Ma è solo un piccolo anticipo: tutte le spese, infatti, saranno piu' che ampiamente recuperate sotto forma di rimborso elettorale milionario.

La propaganda elettorale costera' cara ai partiti che si fronteggeranno fino al 13 aprile. Le cinque principali formazioni politiche (Pd, Pdl, Lega, Sinistra arcobaleno e Udc), secondo le dichiarazioni della vigilia, intendono spendere circa 80 milioni di euro. Ma la cifra rientrera' con gli interessi, visto che i rimborsi previsti dalla legge ammontano a 425 milioni, piu' di cinque volte tanto la cifra che i partiti dichiarano di voler spendere.

Ma quali sono i conti elettorali fatti in tasca ai partiti?

Il PARTITO DEMOCRATICO di Walter Veltroni ha idea di destinare alla campagna elettorale tra i 15 e i 18 milioni di euro. Quattro milioni se ne andranno soltanto per la realizzazione dei manifesti; il resto dello stanziamento servira' a coprire le spese per le inserzioni sui giornali e le manifestazioni locali.
Per finanziare la campagna, il Pd fa ricorso alle cene elettorali, con quota minima di mille euro per parteciparvi. Ma anche i candidati nelle liste democratiche dovranno dare il loro contributo: ognuno e' chiamato a sborsare una cifra compresa tra i 40mila e i 60mila euro.

Piu' alto il budget stanziato dal POPOLO DELLA LIBERTA'. Il movimento che candida Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi conta di spendere 20-30 milioni di euro per finanziare la propria campagna elettorale. I soldi, oltre che per i manifesti e le inserzioni sui giornali, serviranno anche a pagare le spese di installazione dei gazebo nelle citta' italiane.

Ridottissima, invece, la previsione di spesa della LEGA NORD: solo 2,5 milioni di euro. Ma la Lega, tradizionalmente, punta di piu' sulle iniziative locali a basso costo, come i comizi, piuttosto che su
manifesti e inserzioni.

L'UNIONE DI CENTRO di Pier Ferdinando Casini ha stanziato 16 milioni di euro per far arrivare il proprio messaggio agli italiani. Si tratta della stessa cifra, sottolineano al partito, che fu spesa alle elezioni del 2006.

La SINISTRA ARCOBALENO, non si sa se per una scelta di ''austerity'' o per colpa dei bilanci piu' magri, dichiara che spendera' 8 milioni di euro. La cifra sara' divisa tra iniziative sul territorio (per le quali sono stati stanziati due milioni) e propaganda vera e propria (per la quale saranno spesi i restanti sei).

Il PARTITO SOCIALISTA, che corre da solo per Enrico Boselli premier e senza apparentamenti, dovra' sostenere sulle proprie spalle il costo della campagna. Finora e' stato speso un milione di euro, ma la cifra finale potrebbe essere vicina ai quattro milioni.
Il grosso della campagna elettorale si svolge con i manifesti e le inserzioni; i 6 per 3 sono destinati solo alle grandi citta'.

LA DESTRA di Francesco Storace e Daniela Santanche' ha messo in preventivo una spesa di 5 milioni di euro: inizialmente la Destra contava di farcela con due milioni, ma la bocciatura del simbolo da parte della Cassazione ha costretto a ristampare opuscoli e manifesti.

Fin qui le spese dichiarate. Ma, una volta insediate le nuove Camere, scattera' il meccanismo di rientro. In ballo c'e' la cifra di 425 milioni di euro (ottenuta moltiplicando un euro per ogni elettore e diminuendo la cifra finale del 10%). Il gruzzolo andra' diviso tra le forze politiche che entrano in Parlamento, in proporzione alle percentuali ottenute.

La distribuzione dei rimborsi avverra' in cinque rate annuali, la prima pari al 40% del totale. E come se non bastasse, grazie a una decisione presa in Parlamento nel 2006, i partiti continueranno a incassare anche gli arretrati, cioe' le rate mancanti della legislatura precedente, nonostante questa si sia conclusa in anticipo. Sul piatto della bilancia arrivano cosi' altri 225 milioni di euro, che si sommeranno ai 425 milioni stanziati per i nuovi rimborsi.

Sono dunque 650 i milioni che entreranno nelle casse dei partiti nei prossimi cinque anni di legislatura. Senza contare gli altri rimborsi previsti per le elezioni europee, che si svolgeranno nel 2009

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